La muffa è un microrganismo appartenente alla famiglia dei funghi, che si sviluppa in ambienti umidi o mal ventilati, attaccando superfici e materiali. Oltre a evidenti aspetti inestetici, a danni strutturali anche gravi inflitti alla struttura interna dell’edificio e a possibili ricadute sulla salute di chi vi è a contatto, la decomposizione provocata dalla muffa ha come ulteriore effetto quello di attirare la proliferazione di microscopici animaletti, anche conosciuti come “insetti della muffa”.
Questi animaletti, che trovano negli interni estremamente umidi e ricchi di residui vegetali di cui cibarsi il loro habitat ideale, sono uno dei tanti problemi che chi ha a che fare con problemi di umidità domestica deve frequentemente affrontare. Per farlo, è opportuno imparare a riconoscerli e a individuare le caratteristiche principali.
Insetti dell’umidità: come si distinguono?
L’umidità è uno dei fattori che più attirano gli insetti: come qualsiasi animale, infatti, anche i microrganismi hanno bisogno d’acqua per sopravvivere. La creazione di un ambiente caldo e umido, specie se con efflorescenze di muffa o funghi, è l’ideale per la moltiplicazione di piccoli parassiti: vecchi scatoloni, armadi, libri antichi o muri umidi o ammuffiti di bagni o scantinati sono solo alcuni dei luoghi in cui un’infestazione di insetti può prendere piede.
Soprattutto per chi vive in campagna o in zone particolarmente soggette a piogge o umidità, quindi, è necessario rassegnarsi al fatto che prima o poi si avrà a che fare con i cosiddetti “insetti dell’umidità” tra le pareti di casa. Le tipologie di questi animaletti della muffa sono varie: è consigliabile, però, saper riconoscere le principali specie per debellare in modo efficace la colonia.
Pur non essendo in alcun modo pericolosi, infatti, la proliferazione di insetti bianchi piccolissimi sotto il proprio tetto è sintomo di incuria e trascuratezza: la disinfestazione deve essere, dunque, il primo passo verso una più corretta gestione dell’umidità e della pulizia domestica.
Quali sono gli insetti dell’umidità?
Ecco le specie più comuni di insetti bianchi che possono presentarsi tra le mura di casa.
Acari
Sono insetti tanto piccoli da risultare invisibili ad occhio nudo. Solitamente legati alla polvere, di cui si cibano, essi si trovano in genere in prossimità di tappeti, vecchie tende, divani o materassi: se ci si entra in contatto, gli acari possono innescare reazioni allergiche anche violente. Prediligono luoghi umidi e bui, nei quali possano trovare sostentamento in residui vegetali, come muffe o funghi, o fisiologici di varia natura.
Pesciolini d’argento (o lepisma saccharina)
Si tratta di insetti dalle dimensioni maggiori (fino a mezzo centimetro in lunghezza), caratterizzati da una forma allungata e da un colore argenteo che hanno valso loro anche il soprannome “acciughine”. Pur essendo completamente innocui, essi si nutrono pelle morta, materiale cartaceo e di altri materiali amidacei, il che rappresenta – per esempio – un pericolo per la conservazione di libri o documenti antichi. Prediligendo ambienti bui, caldi e altamente umidi, questi insetti si annidano solitamente nei bagni, sotto i tappeti e nelle librerie.
Porcellini di Sant’Antonio (o isopodi terrestri)
Dei piccoli parassiti dalla forma ovoidale appartenenti alla famiglia dei crostacei (sono anzi l’unica specie che conduce la propria esistenza esclusivamente fuori dall’ambiente acquatico). Si tratta di animali notturni che si trovano in genere sotto delle pietre, nel legno marcio o in ambienti erbosi e tendenzialmente molto umidi. Hanno una grande capacità di intercettare il tasso di umidità presente nell’aria o nell’ambiente circostante, dal quale sono in grado di estrarre acqua per non disidratarsi. Nutrendosi di materiali vegetali in decomposizione o flora fungina di vario tipo, apprezzano particolarmente superfici ammuffite.
Geofili
Insetti da umidità dal corpo sottile ed allungato, simili a millepiedi: dal nome si intuisce la predilezione di questi animali per gli ambienti sotterranei estremamente umidi. Sono generalmente innocui, ma data la loro dimensione (dai 75 mm ai 190 mm) e la loro veloce capacità riproduttiva, una disinfestazione preventiva al primo avvistamento è molto consigliata.
La diffusione di questi insetti dell’umidità in casa può essere combattuta seguendo strategie anche molto diverse. Al classico uso di appositi insetticidi chimici, per esempio, molte persone ricorrono anche a rimedi casalinghi, che impiegano oli, citronella piante come l’alloro o la lavanda come deterrente per parassiti e insetti.
Tuttavia, il metodo migliore e più efficace per affrontare il problema è prevenire la sua comparsa, attraverso una corretta pulizia degli ambienti domestici. Tra gli accorgimenti che possono evitare l’insorgere di infestazioni, si ricordano infatti:
- Arieggiare spesso le stanze più soggette a condensa o umidità, esponendo periodicamente ad aria corrente materassi, tappeti e divani;
- Assicurarsi di ridipingere o sostituire l’intonaco delle pareti di casa almeno ogni 3 anni.
- Eliminare eventuali problemi legati a muffa, infiltrazioni d’acqua o umidità di risalita, mantenendo sotto controllo le percentuali d’acqua presente nell’aria interna all’abitazione, per esempio attraverso l’uso di un deumidificatore.
Psocotteri bianchi
Si è visto come la maggior parte degli insetti bianchi che possono annidarsi negli ambienti domestici molti di questi animaletti preferiscano ambienti in cui ci siano macchie di muffa. Microrganismo vegetale che provoca il marcire di materiali a causa di eccessivi livelli di umidità, infatti, la muffa è nutrimento e habitat perfetto di molti insetti dell’umidità, che per questo vengono definiti più specificatamente “insetti della muffa”.
La specie in assoluto più comune di questa categoria sono gli psocotteri bianchi. Noti anche come “acari bianchi della muffa”, “moscerini della muffa” o anche “pidocchi dei libri”, questi piccolissimi parassiti bianchi sono amanti delle zone calde e umide: si possono trovare facilmente annidati in libri, mobili, alimenti conservati e, soprattutto, nei muri colpiti da macchie di muffa.
Essi, infatti, si cibano di materiale di origine vegetale e flora fungina, come muffe microscopiche e amidi vegetali: sono perciò attratti dal proliferare delle spore prodotte dalla muffa e da altri microrganismi parassiti.
Gli psocotteri sono di colore chiaro e di piccole dimensioni, ma la loro presenza si può osservare anche ad occhio nudo: è dunque tassativo prendere provvedimenti non appena la loro presenza viene notata. Data la loro velocità a riprodursi e moltiplicarsi, infatti, la tempestività nel ricorrere a soluzioni di disinfestazione è molto importante.
Una volta che la colonia ha raggiunto una certa entità, infatti, sarà difficile debellarla facendo ricorso a soli rimedi casalinghi: nel caso di un’invasione pervasiva è necessario ricorrere a insetticidi appositi o, nei casi più gravi, ad una disinfestazione professionale.
Gli psocotteri e gli altri insetti della muffa sono pericolosi?
Solitamente gli psocotteri non sono pericolosi per l’uomo: nonostante abbiano un’apertura mandibolare molto grande, questi animaletti, infatti, non mordono né sono portatori di malattie o infezioni.
Ciononostante, se presenti in grandi quantità, la loro presenza, unita agli effetti deleteri che la muffa ha sulla salute polmonare dell’uomo, può provocare irritazione della pelle e sfoghi allergici alle persone più soggette a patologie respiratorie. In questi casi, la loro eliminazione diventa ancora più necessaria.
La strategia migliore per disfarsi degli psocotteri è quella di eliminare alla radice il problema, liberandosi della muffa. Per farlo, i metodi sono ancora una volta vari: dalle soluzioni più casalinghe come l’applicazione di candeggina o ammoniaca, dai dubbi risultati, fino ad interventi mirati operati da specialisti qualificati.
Sempre valida, tuttavia, rimane l’opzione della prevenzione del problema: come si accennava, infatti, una corretta aerazione degli ambienti e uno stringente controllo dei tassi di umidità possono evitare l’insorgere di muffe o funghi e dunque eliminare il problema dei moscerini da muffa prima che si presenti.
L’utilizzo di un deumidificatore, per esempio, può essere molto utile allo scopo: essendo un elettrodomestico in grado di controllare l’umidità di un ambiente, infatti, l’apparecchio interviene ogni qual volta la percentuale d’acqua circolante nell’aria risulti nocivo (la pericolosità varia a seconda della temperatura, ma in genere il livello di discrimine si colloca oltre il 60 o il 65%).
Pur non essendo in grado di eliminare la muffa quando la diffusione di quest’ultima è già ad uno stadio avanzato, riducendo sensibilmente il grado di umidità dell’aria attraverso un sistema di filtraggio, il deumidificatore è in grado di prevenire la formazione di muffe e, di conseguenza, anche di infestazione di psocotteri.
Una soluzione più a lungo termine è offerta Murprotec, leader dei trattamenti contro l’umidità: l’impianto CTA Murprotec, un sistema centralizzato di insufflazione in grado di rinnovare l’aria interna all’abitazione in meno di 90 minuti, permette l’eliminazione definitiva della muffa e una aerazione ottimale della casa, tesa a scongiurare eventuali future infestazione di insetti o parassiti.