Umidità e rischi per la salute - murprotec.it

Il problema

Il tasso di umidità e la qualità dell’aria all’interno della tua abitazione sono elementi che influenzano il comfort e la salute della tua famiglia. L’eccesso di umidità generato dalla condensa, dalla risalita capillare, dalle infiltrazioni, dai muri umidi, dalla presenza della muffa, degli acari ed altri parassiti può causare delle infezioni respiratorie gravi. Come sempre, sono proprio le persone più deboli (bambini, persone anziane…) a presentare per prime i sintomi di queste infezioni e a pagare con la propria salute la presenza della muffa.

Umidità in casa: le cause

Capita spesso che nelle case sia presente un’eccessiva umidità, vuoi per le murature antiche che hanno assorbito acqua nel corso degli anni o per molte altre ragioni; insomma, può capitare quindi che muffe e batteri circolino liberi in casa tua, causandoti problemi di salute di cui non sei nemmeno al corrente. A questo punto ti starai chiedendo: cosa può causare l’umidità in casa? Anzitutto una eccessiva umidità in casa potrebbe comportare la proliferazione di muffa e condense. Questi due elementi hanno la capacità di causare danni alla salute non indifferenti; spesso intaccano l’apparato respiratorio e non consentono una facile e corretta respirazione.

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Qual’è la temperatura ideale in casa per la muffa?

La muffa per vivere e proliferare ha necessità di tre diversi elementi: alto tasso di umidità, poca luce e poco ricircolo d’aria. Il primo passo alla formazione della muffa è legato alla presenza di condensa, uno sottile strato di umidità che si deposita sulle pareti più a rischio. Essa dipende poi dal punto di rugiada che è il rapporto tra temperatura del muro e tasso di umidità ambientale. Ad agevolare la formazione della muffa sono le temperature miti, come ad esempio i 22°, combinate però con un’aria pregna di umidità, circa 70%. Pertanto, a temperature confortevoli e specialmente durante i mesi invernali, è consigliabile aprire saltuariamente le finestre o comunque consentire un passaggio d’aria, così da svolgere una funzione deumidificante e a contrastare la formazione di muffe dannose per la salute.

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A quale temperatura si ottiene l’umidità ideale in casa?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che per vivere bene è necessario che gli ambienti abitativi abbiano sia la temperatura che l’umidità ideale. Secondo le ricerche scientifiche, il corpo umano si trova in condizioni ottimali ad una temperatura di circa 20°-24°, con un’umidità compresa tra il 40% e il 60%. Ad ogni modo, è necessario tenere presente anche le normative vigenti in materia di temperature interne. La legge, infatti, prevede che nel corso dei mesi invernali la temperatura interna delle case sia di 20° con il riscaldamento acceso. In questo caso si avrebbe un tasso di umidità ideale in casa, e cioè pari al 55%, del tutto tollerabile per la salute del nostro organismo. Tale prevenzione è necessaria per evitare che la casa umida provochi danni di salute.

Cosa comporta vivere in una casa umida

Assicurarsi di vivere in un ambiente sano è uno dei principali fattori di benessere: al contrario, vivere in una casa umida può comportare diverse conseguenze sulla salute mentale e fisica di chi ci abita. Per quanto riguarda le prime bisogna considerare la sensazione di malessere psicologico e di insicurezza che può essere generato dalla consapevolezza di trascorrere le proprie giornate in un ambiente poco salubre, se non malsano. Quest’emozione diventa ancora più intensa, quando ci sono dei bambini: in un contesto del genere, infatti, è rilevante per i genitori anche la preoccupazione per i piccoli che potrebbero entrare in contatto con le muffe generate da un tasso eccesivo di umidità.

Le allergie alla muffa

La presenza di muffa in casa può essere l’origine della formazione di alcune allergie respiratorie. Le allergie respiratorie sono causate da sostanze allergene: micotossine e spore prodotte dalle muffe, allergeni contenuti nello sterco degli acari, emissioni tossiche causate dal degrado chimico di alcuni materiali edili attaccati dall’umidità. Un italiano su 5 è un soggetto allergico e un’allergia su due è di tipo respiratorio. L’allergia alla muffa si manifesta con una rinite (naso tappato, congiuntivite, raffreddore) o una tosse che precede la comparsa dell’asma.

Rinite

La rinite allergica (cronica) si manifesta con infiammazione e congestione delle vie nasali, irritazione oculare, tosse, stanchezza e mal di testa. La rinite stagionale è provocata dal polline; quella permanente è causata da un ambiente troppo umido e mal areato, presenza degli acari e peli di animali. Inoltre la rinite permanente potrebbe essere dovuta anche ad un allergia alla muffa sui muri.

Asma

L’asma è una malattia allergica che si manifesta con intensa respirazione e sensazione di soffocamento. Le statistiche dimostrano che il 20% della popolazione francese soffre di asma. In alcune regioni, dal 65% al 90% dei casi di asma in ragazzi e adolescenti sono causate dalla presenza di acari della polvere e dal cattivo isolamento delle abitazioni.

Congiuntivite

La congiuntivite è il risultato di un’infiammazione della membrana sotto la palpebra e della cornea. È diagnosticata con certezza alzando la palpebra e verificandone il colore rosso e infiammato. Altro problema è la cheratite che causa un’infiammazione della cornea. Tali patologie possono avere origine ereditaria, tuttavia l’ambiente in cui si vive ha un ruolo predominante: gli acari presenti in casa, nonché le muffe sono una causa molto importante, oltre all’inquinamento. È stato dimostrato che, purificando l’ambiente di un bimbo dalla sua nascita, il 50% del rischio allergico può essere evitato. I gesti per prevenire sono semplici: eliminare la moquette, ventilare ed arieggiare gli ambienti, diminuire l’umidità dove proliferano i batteri.

Acari

Si tratta di animali di piccole dimensioni (da meno di un mm fino a 3 cm di lunghezza); comprendono numerose specie parassite temporanee o permanenti di animali e vegetali, responsabili di infestazioni denominate acariasi. Gli acari vivono in ambienti caldi, umidi e mal ventilati, nascosti nei tappeti, nei tessili, nei peluche. Conosciuti come acari della polvere della casa, si nutrono di squame, pelle morta, capelli, peli, briciole e muffa. La loro riproduzione è molto rapida, specialmente in primavera e in autunno: alla temperatura di 26-30°C e con un tasso di umidità del 75-80%, una femmina di acaro deposita circa 25-30 uova ogni 3 settimane. È importante capire che in un grammo di polvere a terra ci sono 3 acari in ambienti secchi e 83 in ambienti umidi. Un solo grammo di polvere può contenere fino a 1.500 acari: immaginatevi in proporzione quanti acari ci sono in casa!!! Urge un trattamento.

La salute della tua casa è la salute della tua famiglia! Tutte queste malattie respiratorie sono l’effetto indesiderato di un eccesso di umidità in casa. Se viene ignorato, ogni problema di umidità può diventare un problema incontrollabile e irreversibile. E’ necessario effettuare una diagnosi meticolosa della vostra abitazione, fin dalla prima manifestazione di uno di questi disturbi.

Trattare la tua casa significa eliminare i rischi di malattie respiratorie!

In breve …

Meglio prevenire che curare. Prendete allora le precauzioni necessarie. Contattate Murprotec al fine di curare e rendere la vostra casa migliore.

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Ricerche

Un tubo di evacuazione incrinato, una tegola mancante, un camino difettoso o una fessura in una grondaia sono altrettante possibilità per l’acqua pluviale di penetrare all’interno della vostra abitazione e provocare danni. La porosità dei muri è un altro fattore che favorisce l’apparizione di infiltrazioni sui muri interni.

Una ricerca sulla correlazione esistente tra le condizioni di umidità presente nelle abitazioni e la patologia dell’asma negli adolescenti ha rilevato che su 134 pazienti aventi asma, bronchite asmatica o bronchite cronica, il 5% risiedeva in abitazioni molto secche, il 17% in abitazioni secche, ed il restante 78% in abitazioni umide. Ulteriori verifiche hanno rilevato che su 103 pazienti affetti da rinite cronica, il 4% viveva in abitazioni eccessimanete secche, il 13% in abitazioni secche e l’83% in abitazioni umide.

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