Le muffe non costituiscono solo un problema esteticamente fastidioso all’interno dell’abitazione, in quanto possono comportare gravi ripercussioni sulla salute di chi ci vive. L’esposizione alla muffa per i bambini risulta particolarmente dannosa e può causare problematiche alla loro salute.
La muffa e i bambini
Prima di analizzare nel dettaglio cosa provoca la muffa nei bambini, le conseguenze della presenza di muffa in camera da letto dei bambini, nonché i sintomi che possono suggerire la presenza di uno stato allergico, è opportuno ricordare cosa siano le muffe.
Le muffe sono funghi di dimensioni molto ridotte che – in precise condizioni atmosferiche – proliferano, producendo particelle di forma sferica dette spore che si disperdono nell’aria. Queste possono svilupparsi non solo all’esterno degli edifici, ma anche al loro interno, in presenza di acqua nelle murature o di particolari condizioni di umidità.
Ne consegue che il binomio muffa e bambini non risulta particolarmente felice, in quanto i delicati polmoni dei più piccoli potrebbero essere soggetti a patologie di natura polmonare (ad esempio l’asma). In particolare, la presenza di muffa sui muri e spore in casa con bambini di età scolare – tra i 6 e i 12 anni – comporta problematiche quali la tosse notturna e diurna, nonché una sensibilizzazione agli allergeni.
Allergia alle muffe nei bambini
Se la presenza di spore all’interno di un ambiente domestico può causare allergie negli adulti, questo è valido in maniera amplificata quando questa patologia viene riscontrata nei bambini.
Tra i numerosi tipi di muffe che possono causare reazioni allergiche ci sono gli Aspergilli e i Penicilli: esse crescono in ambienti in cui l’umidità è superiore al 50%, insediandosi in tappeti, tende, cuscini, moquette, carta da parati e persino negli alimenti.
Quando un bambino che è sensibile a questo genere di allergeni entra in contatto con uno di essi, il suo sistema immunitario innesca una reazione a catena di manifestazioni infiammatorie a carico dei polmoni (che hanno costituito il punto di contatto tra il soggetto e le muffe).
Sono numerosi gli elementi che possono aprire le porte all’allergia alla muffa: le alterazioni immunitarie costituiscono una delle cause più diffuse. In questo caso i rimedi sono specifici e mirati, quali – ad esempio – la somministrazione di un vaccino: si tratta di un trattamento desensibilizzante specifico che, insieme ad una approfondita sanificazione dell’ambiente, permette di migliorare la situazione.
Oltre alle alterazioni immunitarie, è opportuno essere a conoscenza di alcuni fattori di rischio che aumentano la possibilità nel bambino di soffrire di allergia alle muffe:
- Elevata percentuale di umidità nell’ambiente nel quale trascorre gran parte della giornata o dove dorme: un livello superiore al 50%, unito ad una scarsa ventilazione può favorire la nascita di muffe e la proliferazione di spore. Da questo punto di vista è fondamentale assicurarsi non solo che la camera del bambino abbia una percentuale di umidità ideale e un adeguato ricambio d’aria, ma che lo sia anche l’asilo o la scuola (ambiente nel quale spesso i bambini trascorrono la giornata);
- Predisposizione familiare ad allergie: i piccoli che hanno in famiglia alcuni membri che soffrono di asma (o comunque sono portatori di patologie legate all’apparato respiratorio) hanno maggiori possibilità di essere allergici alle muffe.
L’allergia alla muffa nei bambini si presenta con sintomi analoghi alle patologie allergiche a carico delle vie respiratorie, tra cui il naso chiuso o che cola, un fastidioso prurito alla gola e al naso e una tosse secca e persistente.
I sintomi, se non opportunamente curati, possono portare a complicazioni mediche: talvolta, le spore causano infezioni e irritazioni cutanee o – nei casi più gravi – una forma di polmonite.
Muffa e tosse: bambini a rischio
Uno dei sintomi più evidenti della presenza di uno stato allergico a carico delle vie respiratorie è la tosse. Ma come capire quando si tratta di un normale raffreddore e quando invece la causa sono le spore?
Il Ministero della Sanità afferma che i bambini e i neonati che vivono in ambienti molto umidi presentano una tosse persistente che si manifesta sia di giorno che di notte, abbinata spesso all’asma. La tosse usualmente è secca, in quanto l’infiammazione riguarda solamente la parte più esterna del polmone (i bronchioli), e solamente in casi gravi può progredire in profondità nelle vie polmonari raggiungendo i bronchi e gli alveoli.
Un elemento importante da tenere presente è che la concentrazione di spore allergizzanti aumenta soprattutto nelle ore notturne, durante le quali i bambini manifestano in maniera più evidente i sintomi. In ogni caso, la dispersione dipende non solo dalle dimensioni delle spore, ma anche dalle condizioni ambientali – quali la temperatura e, soprattutto, l’umidità – che potrebbero accelerarne il processo.
Tuttavia, dal momento che i sintomi caratteristici della allergia da muffe possono essere fraintesi e sovrapposti a quelli di altre patologie respiratorie, è fondamentale contattare il proprio pediatra di fiducia, che potrà formulare la diagnosi. Esistono diversi strumenti che consentono di monitorare e tenere sotto controllo la proliferazione delle muffe.
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