Uno dei problemi più fastidiosi e dannosi per il comfort abitativo è quello legato all’umidità: la presenza di acqua nelle murature può provocare inconvenienti come la diminuzione del comfort termico, il degrado dei materiali a causa di reazioni chimiche distruttive e la comparsa di muffe.
Quando l’esposizione alle tossine è prolungata queste possono causare anche danni al cervello che, se non trattati adeguatamente, possono trasformarsi in patologie invalidanti per la persona.
Micotossine e i danni causati al cervello dalla muffa
Per comprendere i danni causati al cervello dalla muffa bisogna approfondire cosa siano le micotossine. Si tratta di sostanze tossiche prodotte da alcune specie di funghi, tra cui varie forme di muffe, che possono contaminare gli alimenti o l'aria di ambienti interni.
Queste sostanze rappresentano un rischio significativo per la salute umana e possono avere effetti nocivi quando vengono ingerite, inalate o entrate in contatto con la pelle. Tra i vari organi e sistemi che possono essere interessati dall'esposizione alle micotossine, il cervello è particolarmente vulnerabile ai loro effetti tossici.
Le micotossine possono esercitare i loro effetti nocivi sul cervello attraverso diversi meccanismi. Uno dei principali è l'induzione dello stress ossidativo, che danneggia le cellule cerebrali attraverso la produzione eccessiva di specie reattive dell'ossigeno.
Questo processo può portare a una ridotta funzionalità neuronale e alla morte cellulare. Inoltre, alcune micotossine sono in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, una protezione altamente selettiva che impedisce a molte sostanze di entrare nel tessuto cerebrale, esercitando così direttamente i loro effetti tossici sui neuroni.
Un altro meccanismo attraverso il quale le micotossine possono danneggiare il cervello è l'alterazione della risposta immunitaria. Queste sostanze, infatti, possono provocare una risposta infiammatoria cronica dell'organismo, che a lungo termine può portare a danni tissutali e a una compromissione delle funzioni cerebrali.
La prevenzione e la riduzione dell'esposizione alle muffe e alle loro micotossine sono essenziali per proteggere la salute del cervello. Questo include il mantenimento di un ambiente domestico asciutto e ben ventilato, la pulizia regolare per evitare la formazione di muffe, e la gestione adeguata degli alimenti per prevenire la contaminazione fungina.
I sintomi dei danni al cervello per la muffa
La neurotossicità determinata dalle micotossine può manifestare un ampio spettro di sintomi neurologici e psicologici, la cui gravità e specificità dipendono dal tipo di micotossina coinvolta, dalla durata dell'esposizione e dalla suscettibilità individuale. Di seguito, i principali:
- mal di testa: i soggetti esposti a micotossine possono sperimentare cefalee frequenti o croniche, che variano da lievi a debilitanti. Questi mal di testa possono presentarsi senza una causa apparente e resistere ai trattamenti convenzionali;
- sensazione di affaticamento: uno dei sintomi più comuni e persistenti è l'affaticamento, che non migliora con il riposo. Il sintomo può essere accompagnato da una sensazione generale di malessere e da una ridotta capacità di svolgere attività quotidiane;
- problemi di memoria e difficoltà nel concentrarsi: l'esposizione alle micotossine può compromettere le funzioni cognitive, causando difficoltà di concentrazione e problemi di memoria a breve termine. Gli individui interessati possono avere problemi nel ricordare informazioni recenti o nel focalizzare l'attenzione su compiti specifici;
- oscillazioni dell’umore: gli individui possono sperimentare cambiamenti dell'umore, irritabilità, ansia generalizzata, attacchi di panico, e in alcuni casi, pensieri suicidari;
In situazioni di esposizione prolungata e ad alte dosi, le micotossine possono causare danni neurologici irreversibili, tra cui alterazioni della struttura e della funzione cerebrale: in questo caso si possono sperimentare sintomi quali perdita di coordinazione e difficoltà nel parlare, nonché tremori.
Data la complessità e l'eterogeneità dei sintomi, è fondamentale un'attenta valutazione medica per escludere altre condizioni mediche e psicologiche che possono presentare manifestazioni simili.
Un caso particolare: la mucormicosi
La mucormicosi rappresenta una grave infezione fungina causata dall'inalazione di spore di muffe comuni nell'ambiente e spesso associati a muffe del pane. Questa patologia può manifestarsi quando le spore vengono inalate o penetrano attraverso ferite cutanee, dando luogo a sintomi quali dolore, febbre, tosse e, nei casi più gravi, alla distruzione delle strutture facciali.
La diagnosi avviene tramite l'identificazione del patogeno nei campioni tessutali. Il trattamento standard prevede l'impiego di amfotericina B in alte dosi per via endovenosa, accompagnato da interventi chirurgici per l'asportazione dei tessuti necrotizzati.
L'esposizione a muffe e alle loro micotossine può avere effetti nocivi sul cervello e sul sistema nervoso centrale, portando a una varietà di sintomi neurologici e psicologici. Questi effetti sono attribuibili sia all'inalazione diretta delle spore fungine che all'esposizione cronica alle micotossine, che sono metaboliti secondari prodotti da alcune specie di muffe.
Date quindi le potenziali conseguenze dannose sul funzionamento del cervello e il benessere della persona è essenziale prendersi cura dell’ambiente domestico, assicurandosi di prevenire o eliminare la presenza di muffe sui muri in modo tempestivo e definitivo.