A volte può capitare di mangiare muffa accidentalmente, un inconveniente che può avere conseguenze nocive per la salute, soprattutto se si tratta di una tipologia di muffa pericolosa: alcune di esse, infatti, sono capaci di produrre sostanze chimiche tossiche, conosciute come micotossine, che possono causare una serie di complicazioni se introdotte involontariamente nell’organismo.
Se ingerite in quantità sufficienti queste tossine possono provocare vari sintomi e malesseri, in alcuni rari casi causando anche dei danni seri al fegato, al sistema nervoso e ad altri organi. In questo approfondimento daremo una risposta alla domanda: cosa succede se mangio la muffa? Inoltre, vedremo cosa fare in queste situazioni e quali accorgimenti adottare per una corretta prevenzione delle contaminazioni da muffe in casa.
Cosa succede se mangio la muffa?
Le muffe sono dei microrganismi che prediligono un habitat umido e caldo, condizioni ideali in cui le spore sono in grado di crescere e favorire la riproduzione di questi funghi. Nel corso della storia la muffa ha avuto un ruolo molto importante, dato che grazie ad essa si sono scoperti ad esempio gli antibiotici e la penicillina. Purtroppo, però, oltre a questi casi in cui la muffa ci è stata molto utile, ingerire muffa può risultare pericoloso per la salute.
Per questo motivo è importante prevenire la proliferazione delle muffe in casa, prestando attenzione agli alimenti che si consumano nella quotidianità ed eliminando i fattori ambientali che agevolano lo sviluppo di questi microrganismi. Le soluzioni Murprotec contro l’umidità aiutano a ridurre i rischi legati alla presenza di muffa negli spazi abitativi, per ripristinare un ambiente ottimale per la vita familiare e, se necessario, risolvere definitivamente eventuali problemi di umidità di risalita e infiltrazioni d’acqua che rendono la casa un ambiente propizio per la crescita delle muffe.
Le muffe, infatti, possono essere pericolose per gli esseri umani, ma solo in determinate condizioni. In particolare, la nocività della muffa non è dovuta ai microrganismi in sé ma è legata ai metaboliti, una serie di sostanze tossiche che possono essere prodotte dal metabolismo come le aflatossine. Nella maggior parte dei casi una piccola porzione di muffa sul cibo non dovrebbe causare conseguenze per il nostro corpo, ma è sempre meglio prestare attenzione.
Nel dettaglio, mangiare cibi con la muffa può scatenare tre tipi di reazioni diverse nel nostro corpo:
- Reazione tossica: è una reazione provocata dalla presenza di tossine estranee al nostro organismo che causano processi reattivi di varia intensità, con conseguenze proporzionate alla quantità di contaminato ingerito (ad esempio, lo Stachybotrys chartarum, una muffa di colore nero-verde presente a volte nelle garze, nel cartone e nel cartongesso, può causare problemi respiratori, nausea, stanchezza, irritazioni delle mucose e danni agli organi interni);
- Reazione allergica: è una reazione del sistema immunitario a un determinato cibo percepito dall’organismo come nocivo, anche se ingerito in una piccola quantità, che può manifestarsi con diversi tipi di sintomi come congestione nasale, irritazione oculare, polmonite e asma allergica (tra le muffe che possono provocare reazioni allergiche le più conosciute sono il Cladosporium herbarum, l’Alternaria alternata, il Penicillium notatum e l’Aspergillus fumigatus);
- Reazione patogena: è una risposta immunitaria del nostro organismo generata dal contratto con un fattore patogeno, una reazione che se non trattata in modo adeguato può provocare disturbi come infiammazioni delle vie respiratorie, lesioni cutanee, mal di testa, perdita di peso e istoplasmosi (ad esempio, il Penicillium marneffei può causare micosi molto pericolose nei malati di AIDS provocando anemia, febbre ed epatomegalia).
Esistono quindi diverse reazioni che il nostro corpo può avere quando entra in contatto con la muffa; esse, però, dipendono anche dal nostro sistema immunitario. Se negli individui sani questi microrganismi raramente causano conseguenze gravi per la salute, le muffe possono essere particolarmente nocive per le persone fragili, come bambini, anziani e soggetti che presentano ipersensibilità o patologie croniche.
Ho mangiato la muffa per sbaglio: cosa fare?
Di solito mangiare muffa per sbaglio non comporta un problema grave per la salute, ma i sintomi e le conseguenze dipendono dal tipo di muffa ingerita, dal sistema immunitario della persona e dalla quantità di muffa ingerita. Quando si mangia del cibo ammuffito, infatti, nella stragrande maggioranza dei casi non compaiono sintomi o sono di lieve entità, quindi non sono necessarie cure particolari e gli alimenti contaminati vengono digeriti dall’organismo naturalmente insieme a quelli privi di muffa.
Anche in presenza di una contaminazione più seria, solitamente i sintomi si manifestano in modo immediato e in genere la maggioranza delle persone si rimette perfettamente dalle intossicazioni più diffuse in uno o due giorni. Nonostante questo, in caso di sintomi è opportuno rivolgersi al proprio medico, oppure recarsi in un pronto soccorso se compaiono sintomi particolarmente gravi, per effettuare tutti gli esami necessari e, se necessario, sottoporsi a una terapia specifica.
Quando è consigliato rivolgersi ad un medico? In caso di sintomi importanti che si manifestano dopo l’ingestione di cibi contaminati da muffa, come febbre superiore a 38°, dolori o crampi addominali molto forti, presenza di sangue nel vomito o nelle feci, vista offuscata, stato di confusione o incapacità di bere liquidi con conseguente disidratazione. Di norma questi sintomi si manifestano nelle persone vulnerabili, oppure in caso di ingestione di maggiori quantità di cibo ammuffito o per un periodo prolungato.
Solitamente l’unico rimedio necessario per la maggior parte delle persone quando si ingerisce muffa per sbaglio è la somministrazione di liquidi, per sostituire quelli persi e prevenire così la disidratazione. L’eventuale uso di farmaci per eliminare i sintomi va sempre valutato dal medico dopo aver effettuato la diagnosi, poiché potrebbe indicare la necessità di assumere dei farmaci specifici come gli antibiotici. In caso di sintomi particolarmente gravi, invece, si potrebbe arrivare anche al ricovero ospedaliero.
Intossicazione da muffa alimentare: i sintomi
In generale, è molto difficile che una piccola quantità di muffa possa generare gravi conseguenze per la salute dell’uomo. Tuttavia, in natura esistono diverse tipologie di muffe alimentari che possono risultare pericolose per la salute dell’uomo e causare dei sintomi rilevanti. Alcune forme di muffa, infatti, producono le micotossine, composti tossici nocivi per l’organismo umano contenuti in genere in alimenti come cereali, noci, spezie e frutta secca.
Poiché temperatura e umidità sono in grado di influenzare la proliferazione di funghi, un ambiente caldo e umido può favorire la proliferazione delle micotossine e aumentare i rischi per la salute. Per evitarlo è fondamentale mantenere bassa la percentuale di umidità in casa e intervenire subito in presenza di muffa e muffa da condensa.
Per farlo in maniera efficace e definitiva è possibile rivolgersi agli esperti di Murprotec, soprattutto in caso di murature compromesse dall’umidità e dalla muffa che richiedono un intervento professionale di risanamento.
In caso di esposizione alle micotossine, sia attraverso il consumo di cibi ammuffiti che di animali nutriti con alimenti contaminati, le conseguenze cliniche indotte dalle muffe dipendono da due fattori sostanziali: le condizioni di salute generali di chi vi entra in contatto e lo stato di sviluppo delle muffe stesse. I sintomi da ingestione di muffa possono essere molteplici, infatti queste muffe sono in grado di intaccare il nostro apparato gastrointestinale, l’apparato renale e quello respiratorio.
Per quanto riguarda l’apparato gastrointestinale i sintomi più comuni sono vomito, nausea o diarrea; ingerire la muffa potrebbe inoltre aumentare la gravità di patologie preesistenti come calcoli renali o di candidosi. Per i soggetti allergici, invece, i sintomi più comuni riguardano l’apparato respiratorio, come rinite allergica, congestione nasale e attacchi di asma, con reazioni anche importanti nelle persone che presentano ipersensibilità alle spore o alle muffe o che le inalano o ingeriscono in dosi elevate, ma sono molto comuni anche sintomi come arrossamenti, eritemi, gonfiori, prurito.
Ovviamente, non tutti i cibi ammuffiti sono pericolosi per la salute, basti pensare ad alimenti come il Roquefort o il gorgonzola che ottengono il loro sapore caratteristico proprio dalla presenza di muffe innocue che non rilasciano micotossine in quantità nocive per l’organismo. Al contrario, è opportuno evitare il consumo di cibi ammuffiti come pane, carne, marmellate, yogurt, legumi, prodotti da forno, uva, pesche e frutti di bosco, mentre alimenti come formaggi a pasta dura, verdure e salumi stagionati possono essere mangiati eliminando la parte con la muffa.
Ingestione muffa: i sintomi dopo quanto tempo si manifestano?
In genere, dopo aver ingerito della muffa possono manifestarsi dei sintomi poco dopo il consumo dei cibi contaminati, presentandosi da poche ore dopo l’ingestione degli alimenti ammuffiti fino a qualche giorno dopo.
Nella maggior parte dei casi i sintomi si risolvono rapidamente, durando soltanto poche ore o alcuni giorni, mentre più raramente possono persistere oltre una settimana e solo in caso di grave intossicazione da micotossine.
Come prevenire la contaminazione da muffa in casa
Per evitare conseguenze per la salute legate al consumo di alimenti ammuffiti è importante adottare alcune precauzioni. Innanzitutto, non bisogna lasciare i cibi in luoghi umidi e caldi, poiché queste condizioni favoriscono la formazione e la crescita delle muffe.
Inoltre, è opportuno fare la spesa in modo intelligente, infatti basta evitare di conservare troppo a lungo i cibi e acquistare gli alimenti in piccole quantità per ridurre notevolmente la possibilità che possano comparire delle muffe.
È consigliabile anche coprire i cibi con la pellicola per evitare contaminazioni, mangiare gli alimenti freschi rapidamente entro tre giorni dal loro acquisto, ricordarsi di pulire regolarmente il frigorifero per rimuovere eventuali spore prodotte dalle muffe garantendo un ambiente sano per gli altri cibi conservati all’interno e riporre velocemente gli alimenti in frigo dopo la cottura. In più, per prevenire la muffa sul cibo è importante evitare un aumento eccessivo dell’umidità negli ambienti domestici, cercando di mantenere un’umidità in casa al di sotto del 40-50%.
Un prezioso alleato per controllare l’umidità all’interno dell’abitazione è la CTA Murprotec, un impianto di trattamento dell’aria di ultima generazione che migliora la qualità dell’aria risolvendo tutti i problemi di umidità e muffa. Il sistema CTA riduce l’inquinamento indoor immettendo in casa aria filtrata e preriscaldata attraverso l’insufflazione ed espellendo quella viziata e contaminata, per avere sempre aria fresca e sana senza dover aprire le finestre. In questo modo l’impianto blocca la formazione di muffe ed elimina l’umidità, oltre ad offrire un importante risparmio in bolletta grazie alla riduzione dei consumi di energia.
Inoltre, se i cibi tendono ad ammuffirsi con facilità a causa dell’umidità elevata, questa condizione potrebbe essere dovuta alla presenza di infiltrazioni d’acqua o problemi di umidità di risalita. Anche in questi casi è possibile ripristinare un ambiente domestico sano e sicuro grazie alle soluzioni definitive contro l’umidità di Murprotec, come le iniezioni di MSC+ o l’impermeabilizzazione con rivestimento stagno, basta richiedere una diagnosi gratuita per effettuare tutte le analisi strumentali e definire un piano di risanamento efficace e personalizzato.