La presenza di macchie di muffa sulle pareti di casa è un problema comune, ma che non deve essere sottovalutato: oltre all’aspetto estetico, infatti, la formazione di muffa e funghi può determinare danni strutturali alla propria abitazione e, soprattutto, compromettere alla lunga la salute dei residenti.
Soprattutto per chi vive in zone umide, laddove la proliferazione di questi organismi è facilitata, possono essere molte le strategie da adottare di fronte al persistere del problema: tra le soluzioni casalinghe più diffuse, c’è senza dubbio l’uso della candeggina come antimuffa.
Per quanto popolare, tuttavia, tale rimedio dovrebbe essere preso in considerazione: oltre a non essere risolutivo, infatti, il connubio muffa-candeggina potrebbe risultare addirittura pericoloso.
Come togliere la muffa dalle pareti con la candeggina
Secondo la credenza popolare, la candeggina sarebbe una sostanza perfetta per la rimozione facile e veloce della muffa da muri e pareti domestiche. La comodità dell’operazione, che necessita solo di un panno morbido e di una mascherina per proteggersi dall’inalazione del prodotto, ha sicuramente contribuito alla diffusione casalinga di questo rimedio.
La procedura più diffusa prevede i seguenti passaggi:
- Innanzitutto, diluire la candeggina con dell’acqua, in modo da rendere la sostanza meno aggressiva: in questo modo, si evita di provocare macchie sbiadite o aloni di colori diversi su muri scuri in seguito all’applicazione del prodotto.
- Procedere versando la miscela di candeggina e acqua, mescolate in dosi 1 a 1, in un recipiente dotato di spruzzatore, così da facilitare il dosaggio ed evitare contatti diretti con la pelle di chi mette in pratica la procedura.
- Spruzzare la soluzione direttamente sulla macchia di muffa, in modo localizzato, e tamponare delicatamente con un panno pulito. Si consiglia di evitare di strofinare la superficie con troppa forza: un attrito troppo energico con la superficie colpita dalla muffa potrebbe causare danni all’intonaco o, addirittura, liberare le spore del fungo. Oltre al rischio di essere inalate, queste potrebbero riprodursi e diffondersi nell’ambiente circostante.
- Attendere circa 10 minuti. Se al termine di questo lasso di tempo la macchia di muffa dovesse persistere, ripetere i precedenti passaggi.
- Dopo che la macchia di umidità sul muro sarà sparita, strofinare la superficie con un panno bagnato per eliminare i residui di sostanze chimiche e spore.
Da tenere presente che, secondo alcune scuole di pensiero, per le pareti di colore chiaro sarebbe più efficace la candeggina pura: non incorrendo nel rischio di sbiadire l’intonaco o la vernice che ricopre il muro, infatti, in questi casi si può tentare un approccio più aggressivo, spruzzando la varechina sulla macchia di muffa senza prima averla diluita.
Ammoniaca o candeggina per la muffa?
Sono molte le soluzioni naturali “fai da te” che, secondo i più, possono fungere da alternativa alla candeggina: acqua ossigenata, soda, bicarbonato di sodio, alcool etilico, aceto e limone sono solo alcuni di questi.
Anche l’ammoniaca, altro prodotto chimico che, come la candeggina, si trova facilmente in quasi tutte le case, viene spesso utilizzata come rimedio antimuffa. È doveroso ricordare, tuttavia, che l’ammoniaca è un prodotto irrespirabile e potenzialmente tossico: respirare i vapori rilasciati da questa sostanza può risultare fortemente dannoso per la salute. Il suo utilizzo deve dunque essere necessariamente accompagnato da dovute precauzioni e grande attenzione.
Nonostante la popolarità del loro impiego come antimuffa, sia la candeggina che l’ammoniaca non sono in grado di risolvere il problema alla radice: il loro utilizzo può avere risultati nell’immediato, soprattutto se applicate su superfici dure e lisce, ma la loro azione non ha effetti a lungo termine.
L’ammoniaca è adatta per togliere la muffa sui muri?
Qualora si scelga di utilizzare l’ammoniaca per eliminare la muffa da un muro, è di primaria importanza assicurarsi di adoperare dell’ammoniaca “chiara” per evitare danni ai materiali. Prima di applicarla sulla superficie interessata, inoltre, è opportuno diluire il prodotto con acqua e versare la miscela in una bottiglietta spray.
Spruzzando la soluzione sulla zona ammuffita, la sostanza chimica dovrebbe agire contro il fungo con una tempistica che può arrivare fino a un massimo di due ore di attesa.
Data l’aggressività dei suoi agenti chimici, tuttavia, si raccomanda un uso parsimonioso e accorto; è inoltre opportuno sciacquare l’area con un panno inumidito dopo aver completato la procedura di pulizia, facendo arieggiare la stanza per qualche minuto.
Perché la candeggina non va bene per la muffa?
Sia ammoniaca che candeggina, non possono garantire un rimedio efficace e a lungo termine al problema della formazione di muffe e funghi sulle pareti domestiche. Entrambe, infatti, non sono in grado di penetrare alla radice del danno provocato dal microrganismo: pur essendo entrambe prodotti chimici detergenti, ammoniaca e candeggina si valgono di principi attivi volatili che non hanno risultati vincenti sull’intonaco murario e sulle superfici legnose, risultando, anzi, decisamente corrosive.
I principali motivi che non le rendono adatte come antimuffa sono i seguenti:
- La volatilità dei composti chimici che le compongono fa sì che siano particolarmente predisposte per l’evaporazione: passando ad uno stato gassoso, il prodotto finisce per perdere del tutto la propria efficacia con il passare del tempo. Ecco perché candeggina e ammoniaca non sono in grado di attaccare la muffa in profondità, permettendo alle spore più radicate negli strati murari di sopravvivere. Una volta evaporato l’agente chimico, queste ultime attaccheranno nuovamente anche la superficie, trovandola anzi indebolita dall’azione corrosiva dei prodotti e dunque più vulnerabile. L’attività di pulizia rischia di avere come unico risultato quello di liberare le spore superficiali, innescando la loro diffusione.
- Proprio per la loro efficacia superficiale, candeggina e ammoniaca possono funzionare su superfici dure e lisce, come piastrelle o sanitari. Non sono in grado, invece, di agire contro il fungo qualora questo avesse attaccato delle superfici porose, come legno, intonaco o cartongesso. Per questo tipo di materiali, esse risultano completamente inefficaci: la diffusione delle spore finirà per rendere gli oggetti o le pareti attaccate inutilizzabili, finendo per imporre costi di riparazione o sostituzione proibitivi.
- La pericolosità di candeggina e ammoniaca è un fattore di rischio non indifferente, sia per la salute di chi interviene contro la muffa sia per i materiali colpiti dal fungo. Nell’utilizzo di queste sostanze, infatti, è tassativo l’obbligo di protezioni come mascherina e guanti di plastica: il contatto diretto con la pelle potrebbe causare gravi ustioni o escoriazioni. La predisposizione all’evaporazione, inoltre, produce necessariamente l’esalazione di fumi dannosi per l’uomo e per eventuali animali domestici. Per le famiglie con figli di tenera età, infine, il rischio di moltiplica: se un bambino dovesse avvicinarsi anche solo ai panni imbevuti del prodotto, incorrerebbe nel pericolo di restarne avvelenato.
- Infine, occorre tenere presente che un uso prolungato della candeggina, libera nell’atmosfera gas dannosi per l’organismo: sommandosi con le spore tossiche rilasciate dalla muffa nell’ambiente circostante, tali sostanze possono generare un mix tossico altamente pericoloso.
È evidente, in definitiva, che il problema della muffa non possa essere arginato definitivamente attraverso l’utilizzo di prodotti chimici come la candeggina. È necessario un approccio più lungimirante: la soluzione è fornita da Murprotec, azienda leader europeo nei trattamenti contro l’umidità in ambito domestico che, facendo perno sulla sua esperienza decennale, ha deciso di brevettare un sistema per affrontare il problema alla base.
La muffa, infatti, è prodotto e conseguenza di un’eccessiva umidità dell’ambiente: riducendo la percentuale di particelle d’acqua nell’aria e mantenendo un tasso di umidità ottimale, si risolverebbe alla base il problema della formazione di muffa, prevenendo allo stesso tempo il suo insorgere nuovamente in futuro.
Con l’impianto CTA Murprotec, un sistema centralizzato di insufflazione che permette di sostituire l’aria interna all’abitazione con aria esterna preriscaldata e depurata in meno di 90 minuti, è possibile eliminare per sempre la muffa, assicurando un ambiente sano e confortevole.
Rispetto alla provvisorietà delle soluzioni casalinghe “fai da te”, Murprotec offre un investimento sicuramente vantaggioso per la sicurezza della propria abitazione.