Quando si parla di inquinamento la mente corre immediatamente ai fumi grigi delle industrie o ai rifiuti di plastica che inquinano i mari. Tuttavia, le contaminazioni ambientali non sempre si manifestano in forme così evidenti. Infatti, a volte possono essere subdole e colpire luoghi molto intimi e personali, come le nostre case, dove ci si aspetta di trovare un rifugio salubre e sicuro. È qui che entra in gioco l'inquinamento indoor, che si verifica all'interno delle abitazioni a causa di una serie di agenti, sia inorganici che organici, che possono provenire da fonti interne o esterne. Questo fenomeno, sebbene meno visibile rispetto ad altri, ha un impatto significativo sulla salute e, pertanto, richiede una maggiore attenzione.

Inquinamento indoor: cos’è?

Esiste una forma di contaminazione ambientale meno visibile rispetto a quelle a cui si è abituati, ma altrettanto dannosa. Si tratta dell’inquinamento indoor, che si verifica quando l’aria all’interno delle abitazioni viene contaminata da agenti inorganici e organici, inclusi batteri e microrganismi, provenienti dalle attività quotidiane o da una gestione inadeguata degli spazi casalinghi.

 

Secondo l'Agenzia Ambientale Statunitense (EPA) l'aria domestica può essere da due a cinque volte più inquinata di quella esterna, specialmente se si tratta di ambienti poco ventilati. Questo tipo di contaminazione può causare allergie e problemi respiratori, rendendolo un fenomeno da non sottovalutare. 

 

L’inquinamento indoor si verifica quando sono presenti delle sostanze nocive che alterano la qualità dell'aria interna. La crescente attenzione a questo problema è dovuta al fatto che le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo in ambienti chiusi, rendendo essenziale monitorare e garantire la salubrità dell'aria che viene respirata.

Inquinanti indoor

La crescente consapevolezza sulla necessità di diminuire i consumi energetici ha portato a cambiamenti significativi nelle tecniche di costruzione, con un maggior focus sull'isolamento termico degli edifici. Tuttavia, questa tendenza ha un impatto negativo sulla ventilazione degli ambienti, riducendo il ricambio d'aria e favorendo l'accumulo di inquinanti. 

 

Le attività umane, la scelta dei materiali d’arredo e l'utilizzo di prodotti per la pulizia contribuiscono alla presenza di inquinanti indoor. Tra i più comuni troviamo il fumo di tabacco, i processi di combustione, gli antiparassitari e i solventi utilizzati nell’hobbistica. Oltre a questi inquinanti più “tradizionali” se ne sono aggiunti alcuni nuovi, come quelli derivanti dagli impianti di condizionamento dell'aria, la cui incidenza sulla salute umana è ancora poco conosciuta ma potenzialmente pericolosa. 

 

Gli inquinanti indoor possono essere classificati in tre categorie principali: agenti chimici, agenti fisici e agenti biologici. Tra gli agenti chimici troviamo:

  • il monossido di carbonio;
  • la formaldeide;
  • gli ossidi di azoto;
  • i composti organici volatili. 

 

Gli agenti fisici, invece, includono:

  • il radon;
  • i campi elettromagnetici;
  • il rumore.

 

Mentre tra gli agenti biologici ci sono microrganismi e muffe che possono causare problemi di salute, tra cui allergie e infezioni. In aggiunta all'inquinamento dell'aria interna, c’è anche quello dell'acqua, causato dalla contaminazione delle falde acquifere da parte degli scarichi domestici. 

 

Questo tipo di contaminazione, insieme al riscaldamento domestico e all'inquinamento acustico, rappresenta una sfida sia per la salute pubblica che per l'ambiente, richiedendo interventi mirati e più consapevolezza da parte delle persone.

Le cause dell’inquinamento indoor

L'inquinamento indoor può essere causato da una vasta serie di fattori, oltre che da azioni che vengono svolte quotidianamente e che, all’apparenza, sembrano innocue. Tra le principali fonti troviamo l'accumulo di polvere, il vapore prodotto durante la cottura dei cibi, l'uso di deodoranti per l'ambiente, l'impiego di detersivi aggressivi, la formazione di muffa negli ambienti umidi, il fumo di sigaretta e i composti organici volatili emessi da solventi e vernici. 

 

Questi agenti inquinanti indoor, anche se spesso vengono trascurati, possono contribuire significativamente alla contaminazione dell’aria, mettendo a rischio la salute e il benessere casalingo.

I rimedi per l’inquinamento indoor

Per contrastare l'inquinamento indoor, esistono diversi rimedi che, sebbene non risolvano completamente il problema, sono in grado di migliorare la qualità dell'aria respirata negli ambienti chiusi, limitando i danni derivanti da potenziali sostanze inquinanti. 

 

Per ridurlo è consigliabile:

  • far prendere aria agli ambienti almeno una volta al giorno;
  • introdurre piante che assorbono l’anidride carbonica e le sostanze nocive, come l’aloe;
  • evitare di fumare in spazi stretti;
  • utilizzare dei depuratori d'aria;
  • utilizzare intonaci antimuffa o deumidificanti;
  • impiegare materiali per l'edilizia con bassi valori di composti organici volatili;
  • evitare l'uso di prodotti contenenti sostanze chimiche dannose, prediligendo prodotti per la pulizia biodegradabili e naturali. 

 

Acquistare dei filtri per l'aria, ventilare mentre si cucina e prendere in considerazione di comprare dei fornelli elettrici anziché quelli a gas, sono ulteriori suggerimenti utili. Inoltre, è importante evitare di gettare materiali inquinanti negli scarichi e, se possibile, non utilizzare scarpe in casa per evitare di portare contaminazioni dall'ambiente esterno. 

 

In alternativa, un'opzione valida ed efficace potrebbe essere quella di optare per l’installazione di un impianto CTA (Centrale Trattamento dell'Aria) proposto da Murprotec, un dispositivo di filtraggio dell'aria indoor che riduce il rischio di sintomi respiratori e promuove il benessere familiare.

Grazie a questi semplici accorgimenti, è possibile ridurre l'inquinamento dell’aria indoor e garantire un ambiente più salubre per tutti i membri della famiglia.