I micofiti sono microrganismi di origine vegetale che producono spore, particelle di piccole dimensioni che proliferano quando la cellula si trova in condizioni ambientali inadeguate, disperdendosi nell’aria e causando sintomi allergici.
Abitualmente presenti nell’atmosfera, possono crescere sia all’esterno che all’interno delle abitazioni. In quest’ultimo caso, si depositano su indumenti, pareti e pavimenti umidi, carta da parati, piante, alimenti conservati in modo non ottimale e negli impianti di condizionamento e di umidificazione dell’aria. Tra i micofiti più noti e studiati come allergeni respiratori c’è l’Alternaria, responsabile di riniti allergiche, attacchi d’asma e dermatiti.
Allergia ai micofiti
In presenza di umidità all’interno degli ambienti domestici, è comune la formazione di micofiti. Si tratta di microrganismi che producono spore, particelle microscopiche ed invisibili ad occhio nudo, molto pericolose per la salute umana. Resistenti e leggere, le spore si disperdono nell’aria e veicolano i micofiti nell’ambiente circostante, provocando allergie da muffa con effetti negativi sull’uomo.
L’allergia ai micofiti varia in rapporto alle condizioni climatiche e al tasso di umidità presenti in un determinato ambiente. Queste muffe si formano sia all’interno che all’esterno delle abitazioni, quando si registra una temperatura compresa tra i 18°C e i 32°C e l’umidità relativa è superiore al 65%. Da queste condizioni dipende la concentrazione di micofiti, oltre che il grado di sensibilità allergica dell’uomo alla tossicità delle spore.
La famiglia dei micofiti comprende una molteplicità di muffe, distinguibili principalmente in due classi: micofiti atmosferici e micofiti domestici. I micofiti atmosferici sono presenti nel terreno, soprattutto nelle zone agricole, e rappresentano la causa principale del processo di decomposizione di vegetali e altri materiali organici.
I miceti domestici, invece, sono presenti negli ambienti umidi e poco ventilati. Di frequente, è possibile ricondurre la causa di proliferazione di questa tipologia di miceti anche all’inadeguata conservazione degli alimenti.
All’interno delle abitazioni, i micofiti si manifestano soprattutto nel periodo estivo-autunnale e si depositano su qualsiasi cosa. In generale, si moltiplicano negli ambienti in cui il tasso di umidità è elevato e vi è una condizione di scarsa ventilazione, oltre che un insufficiente isolamento termico e un’inadeguata manutenzione degli impianti di riscaldamento.
I micofiti sono funghi particolarmente allergizzanti perché hanno la capacità di spostarsi e diffondersi molto velocemente. Soventemente, infatti, sfruttano il flusso dell’aria per colonizzare pareti e superfici domestiche, anche a distanze poco ravvicinate.
La principale causa della tossicità dei micofiti, tuttavia, è da rintracciare nella dimensione estremamente ridotta delle spore che producono. Questa condizione, infatti, fa sì che le spore siano facilmente inalabili dall’uomo. Ne derivano allergie e difficoltà respiratorie di vario genere.
Tra i micofiti più diffusi sul territorio italiano, che hanno una maggiore rilevanza in termini di allergia alla muffa, ci sono il Cladosporium, l’Aspergillus, il Penicillium e l’Alternaria. Queste quattro tipologie di micofiti si annidano sia all’interno che all’esterno delle abitazioni, in condizioni di elevata umidità, e innescano sintomi allergici e problemi di salute.
Il Cladosporium è una muffa molto diffusa nei climi temperati che si manifesta soprattutto sulle piante appassite. Le spore sono presenti non solo all’aperto, ma anche all’interno delle abitazioni, se ci sono piante poco curate. In più, il Cladosporium, anche se difficilmente provoca reazioni allergiche, si diffonde velocemente, raggiungendo gli alimenti.
Un parassita molto aggressivo è anche l’Aspergillus, presente in particolare nel suolo e nei materiali organici in decomposizione.
Il Penicillium, invece, caratterizzato da un colore grigio-verde, si manifesta negli ambienti con un elevato tasso di umidità e sul cibo avariato.
Infine, c’è l’Alternaria, la muffa più diffusa all’interno delle abitazioni italiane. La presenza di Alternaria rende gli ambienti domestici malsani e dannosi perché favorisce l’insorgere di allergie che rischiano di compromettere gravemente l’apparato respiratorio dell’uomo.
L’inalazione delle spore prodotte dall’Alternaria, infatti, è tossica e può portare a gravi problemi di salute. Nello specifico, l’Alternaria è una muffa ubiquitaria presente in natura che facilmente prolifera all’interno di ambienti particolarmente umidi.
Ne esistono diverse specie, ma la più comune e diffusa in Italia è l’Alternaria tenuis, spesso visibile ad occhio nudo perché si manifesta con la comparsa di macchie di colore scuro sulle superfici colonizzate. Questa muffa si sviluppa stagionalmente, soprattutto nel periodo compreso tra il mese di maggio e il mese di novembre, raggiungendo il picco massimo di proliferazione tra agosto e settembre.
È proprio in questo periodo, infatti, che si registra la massima concentrazione di micofiti Alternaria e che, chi soffre di allergia all’Alternaria, inizia a sviluppare reazioni allergiche che interessano l’apparato respiratorio.
I sintomi dell’allergia ai micofiti
L’allergia ai micofiti può manifestarsi in forma lieve o in forma più grave. Nel primo caso, tra i sintomi tipici ci sono la tosse, il raffreddore e la spossatezza. Questa condizione si verifica soprattutto nei soggetti allergici che frequentano saltuariamente ambienti contaminati dalla muffa. Per quanto fastidiosi, tosse, raffreddore e spossatezza non sono problemi di salute particolarmente pericolosi.
Tuttavia, se si trascorrono periodi di tempo prolungati all’interno di ambienti contaminati dalla presenza di micofiti, è possibile si verifichi, soprattutto durante le stagioni più umide dell’anno, l’insorgere di sintomi più gravi, estremamente pericolosi per la salute umana.
È possibile distinguere quadri sintomatologici diversi a seconda della tipologia di micofite che colonizza gli ambienti. Il sintomo principale del Cladosporium è l’asma allergica, la quale può manifestarsi in forma molto aggressiva. Tipici sono anche altri disturbi respiratori che interessano le vie aeree superiori e la comparsa di dermatiti.
Nel caso dell’Aspergillus, le reazioni allergiche più comuni sono l’asma, la broncopolmonite e la dispnea. Il Penicillium, invece, provoca la comparsa di sintomi influenzali e la formazione di gallerie di ventilazione nei bronchi che causano difficoltà respiratorie anche molto gravi.
Considerando, infine, la tipologia di micofite più diffusa in Italia, ovvero l’Alternaria, i sintomi che più di frequente si manifestano nei soggetti allergici alle muffe sono quelli tipici dell’irritazione delle vie respiratorie: rinite allergica, difficoltà respiratorie, asma, tosse convulsa, dermatite e congiuntivite.
Quando l’allergia ai micofiti si aggrava, è bene rivolgersi ad un medico per effettuare test allergologici dettagliati e risolvere, nel minor tempo possibile, il problema. Non esistono cure predefinite per il trattamento dell’allergia ai micofiti.
Tuttavia, è possibile che medici, specialisti e non, prescrivano l’assunzione di alcuni farmaci per alleviare l’irritazione respiratoria, come antistaminici, corticosteroidi locali e decongestionanti.
A svolgere un ruolo importante nel trattamento della reazione allergica alle muffe c’è l’alimentazione. Cambiare le proprie abitudini alimentari, quando si manifestano sintomi in forma lieve, rappresenta un rimedio naturale da provare.
Quando si ha l’allergia alle muffe cosa non bisogna mangiare? Innanzitutto, gli alimenti che contengono muffe che, anche se atossiche, possono scatenare reazioni allergiche: funghi, latticini, cibi a lunga conservazione e cibi fermentati. Per quanto riguarda, nello specifico, l’allergia all’Alternaria, si aggiungono anche ortaggi, frutta e verdura contaminati.
Ricevere una consulenza medica e intervenire sulle proprie abitudini alimentari sono operazioni che contribuiscono alla risoluzione dell’allergia alle muffe. Tuttavia, il modo migliore per scongiurare l’insorgere di reazioni allergiche è la prevenzione.
Prevenire la formazione della muffa negli ambienti domestici è possibile evitando di accumulare oggetti, conservando gli alimenti in modo adeguato e mantenendo sotto controllo i livelli di umidità nell’aria.
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È un sistema che garantisce la salubrità degli ambienti domestici e che previene la formazione di micofiti: in assenza di muffe, anche il problema delle reazioni allergiche è risolto.