Il gas radon è un gas nobile, radioattivo che, secondo diversi studi, è una delle cause di cancro al polmone dopo il consumo di tabacco.

Il radon si trova in natura, soprattutto nei suoli delle zone granitiche, ma anche in acque di montagna o nelle pareti rocciose di grotte. Il problema è che può entrare nelle nostre abitazioni, poiché si appoggiano al suolo, attraverso i materiali di costruzione (tufo, alcuni tipi di granito). Il suo peso, se paragonato ad altri gas presente nell’atmosfera, è maggiore, per questo tende a rimanere al suolo, cosicché è facile trovarlo in garage o cantine chiuse. 

Che pericoli comporta il radon?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera il Radon un agente cancerogeno, il secondo maggiore responsabile del tumore polmonare dopo il fumo, con il quale agisce in sinergia: gli effetti di questi due agenti cancerogeni non si sommano semplicemente, ma si moltiplicano! 

Il problema è che il radon è inodore ed incolore, estremamente volatile. Non ci accorgiamo della sua presenza, per questo è pericoloso, non si rileva se non con strumentazione idonea, ed il suo effetti si notano solo a lungo termine. È la sorgente più importante di radiazioni negli edifici.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, è il responsabile del 14 percento dei casi di cancro al polmone in tutto il mondo, cosicché non c’è dubbio che dobbiamo prestare molta attenzione alla sua presenza. Poiché non possiamo individuarlo facilmente in casa, la cosa migliore è prevenire ed evitare che il radon arrivi nella nostra abitazione.

Dove è più presente il radon?

La cosa certa è che in Italia molte case sono a rischio di radon, soprattutto le abitazioni al pianterreno, le taverne e le cantine, benché non lo sappiamo. Ma, dove si trova il gas radon in maggiori quantità nel nostro paese? 

Benché sia comune in tutti posti, le zone di maggiore concentrazione di questo pericoloso elemento in Italia sono la Lombardia, il Lazio, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto.

In Lombardia le province di Lecco, Sondrio, Varese, Como, Lecco, Bergamo e Brescia sono quelle più colpite e che la concentrazione di radon nelle abitazioni a rischio può assumere valori elevati.

Il nostro territorio è vario e legato a innumerevoli variabili locali e geologiche, che influenzano la valutazione del rischio radon.

Quindi anche in aree dove generalmente si riscontrano basse concentrazioni, esiste la possibilità che in alcuni edifici vi sia una presenza elevata di radon. La principale sorgente di Radon è il terreno sottostante la nostra abitazione, ma può essere liberato anche da alcuni materiali da costruzione e trasportato dall’acqua e dal metano.

La concentrazione di Radon indoor è più alta se l’abitazione si trova su un terreno granitico o vulcanico; vicino a vulcani attivi o spenti, su terreni ricchi di tufo; se le sue fondamenta poggiano direttamente sul terreno; se comunica direttamente, mediante botole, scale e canne fumarie, con locali interrati o seminterrati non ben areati; se è stata costruita utilizzando argille contenenti alluminio, granito, tufo, porfido, basalto, pietre laviche, pozzolane; oppure cementi di origine pozzolanica, gessi chimici, ceramiche o cementi prodotti con scorie di alto forno o con materiali contaminati, legnami provenienti dall’Est Europa.

In realtà, sono molti gli edifici che hanno già come “inquilino” non desiderato questo pericoloso gas. Entra nelle abitazioni attraverso i materiali porosi, trasportato dall’acqua. È risaputo che vi sia una relazione importante con le abitazioni afflitte da problemi di umidità.

Per evitare il suo arrivo, è opportuno mantenere una casa più isolata dal terreno, eliminare i problemi di umidità.