La credenza che la muffa scompaia durante l'estate è piuttosto diffusa, ma non è del tutto accurata. Bisogna infatti ricordare che si tratta di un fungo che può crescere e svilupparsi in qualsiasi stagione, purché trovi le condizioni ambientali adatte, ovvero umidità e fonti organiche di cibo per sostenersi.

Tuttavia è opportuno considerare quali possano essere i fattori che portano ad una temporanea diminuzione della muffa durante il periodo estivo, senza però pretendere che portino ad una eliminazione radicale o definitiva del problema. 

La muffa in estate scompare?

La percezione comune che la muffa tenda a scomparire durante l'estate è un'osservazione che merita un'analisi più dettagliata per comprendere i fattori ambientali e le condizioni che influenzano la crescita della muffa. In realtà, la muffa non scompare magicamente nei mesi estivi; piuttosto, ci sono specifiche condizioni estive che possono influenzare il suo sviluppo.

Una delle ragioni principali per cui si può notare meno muffa in estate è legata alla riduzione dell'umidità relativa all'interno degli edifici. Durante l'estate, l'aria esterna può diventare molto calda e, quando entra in contatto con superfici interne più fredde (come pareti e finestre causate dall'uso di condizionatori), la sua capacità di trattenere umidità diminuisce, condensandosi meno facilmente. Questo fenomeno può portare a una minore umidità sulle superfici interne, rendendo meno favorevoli le condizioni per la crescita della muffa.

Inoltre, in estate è più probabile che le persone aprano finestre e porte per arieggiare, migliorando così la ventilazione naturale degli ambienti interni. Una migliore ventilazione contribuisce a ridurre l'accumulo di umidità e a limitare la crescita della muffa. La circolazione dell'aria aiuta a disperdere l'umidità e a mantenere l'ambiente interno meno propenso allo sviluppo di muffe.

Da non sottovalutare anche che la luce solare diretta ha un effetto inibitorio su molti tipi di muffa. Durante i mesi estivi, con un aumento delle ore di luce solare e una maggiore intensità dei raggi UV, alcune aree precedentemente umide e favorevoli alla crescita della muffa possono asciugarsi e diventare meno ospitali per il suo sviluppo.

Attenzione all’uso di climatizzatori e condizionatori in estate 

Oltre ai fattori sopra indicati che riconducono la presenza della muffa a fattori puramente ambientali e legati all’alternanza delle stagioni, bisogna considerare anche altri elementi che possono dipendere dalla strumentazione utilizzata per contrastare la muffa anche durante il periodo estivo.

L'interazione tra le condizioni climatiche esterne e l'uso di sistemi di climatizzazione interni presenta sfide significative nel controllo della crescita della muffa. Durante i mesi estivi, l'incremento dell'umidità è un fenomeno particolarmente riscontrabile in aree geografiche caratterizzate dalla vicinanza a corpi d'acqua, come zone costiere o regioni fluviali, dove l'evaporazione naturale contribuisce a un aumento dell'umidità atmosferica.

Questa umidità esterna, quando incontrata da superfici più fredde interne causate dall'uso del condizionatore d'aria, può condensarsi, creando un ambiente umido ideale per la proliferazione della muffa. La muffa, un fungo che si sviluppa in presenza di umidità, trova in questi ambienti la condizione perfetta per attecchire e crescere, particolarmente su superfici come muri, soffitti, e tessuti.

Un adeguato equilibrio nell'uso del condizionatore d'aria è pertanto cruciale. Impostare il climatizzatore ad una temperatura moderata può prevenire il sovra-raffreddamento degli ambienti, riducendo la formazione di condensa sulle superfici interne. È altresì fondamentale garantire una manutenzione regolare del sistema di climatizzazione, assicurando che filtri e condotti siano puliti e funzionanti al meglio, per evitare la circolazione di spore di muffa attraverso il sistema e nell'ambiente domestico.

In aggiunta, l'utilizzo di deumidificatori può aiutare a controllare il livello di umidità interna, soprattutto in quei periodi dell'anno in cui l'umidità esterna raggiunge picchi elevati. Il monitoraggio costante dei livelli di umidità relativa all'interno degli edifici, tramite igrometri o sistemi integrati di controllo ambientale, consente di intervenire tempestivamente, mantenendo l'ambiente interno in condizioni non propizie allo sviluppo della muffa.

Pertanto, una gestione consapevole del microclima domestico è essenziale per prevenire la formazione e la crescita della muffa, proteggendo così la salute degli abitanti e la conservazione degli edifici.

La muffa è un nemico da combattere tutto l’anno

Sebbene durante i mesi più caldi dell’anno la muffa possa presentarsi in maniera meno diffusa o aggressiva, il problema continua ad esserci ed è pronto a manifestarsi in maniera più intensa appena si creano le condizioni affinché lo possa fare

Nonostante una diffusa convinzione che la stagione estiva possa in qualche modo mitigare la sua presenza, è fondamentale sottolineare come la lotta alla muffa debba essere costante, senza pause stagionali.

Il punto di partenza è il controllo dell'umidità relativa che deve rimanere al di sotto del 50% attraverso l'uso di deumidificatori, una buona ventilazione e l'adozione di comportamenti quotidiani attenti, come evitare di stendere il bucato al chiuso senza adeguata aerazione. È importante anche riparare tempestivamente eventuali perdite d'acqua e assicurarsi che la casa sia ben isolata e ventilata.

Non bisogna poi dimenticare che proprio durante il periodo estivo si può procedere con l'operazione di rimozione significativa contro la muffa. Affidandosi a professionisti del settore dotati delle conoscenze tecniche e degli strumenti necessari per effettuare una diagnosi accurata e intervenire in modo efficace, è possibile rimuovere non solo la muffa visibile ma anche quella nascosta.